Rinoplastica secondaria

Vi sono casi sempre più frequenti di pazienti insoddisfatti del risultato estetico ottenuto dopo un’operazione di rinoplastica che decidono di rimodellare il naso per la seconda volta; In questo caso parliamo di rinoplastica secondaria.

Molte volte si tratta di piccole imperfezioni o sbavature, quindi torna semplicemente dallo stesso chirurgo estetico che ha eseguito la prima operazione ed esegue i ritocchi necessari. A volte si può trattare di una procedura minima eseguita in anestesia locale senza sedazione in regime ambulatoriale.

La punta del naso è la parte più delicata che qualifica la qualità del lavoro e l’abilità del chirurgo estetico. Rimane con una certa frequenza mal delineata, troppo rotonda e leggermente verso il basso. Queste condizioni possono anche verificarsi a seguito di procedure chirurgiche di rinoplastica eseguite da chirurghi specialisti che possono ancora rimediare a questo problema con finiture quasi sempre eseguite in anestesia locale. È necessario un ritocco nel 5-10% dei casi.

Purtroppo oggi ci sono casi sempre più frequenti in cui affrontiamo risultati totalmente negativi perché la rinoplastica è stata mal progettata ed eseguita: è in queste situazioni che è necessaria la rinoplastica secondaria.

La rinoplastica secondaria è un intervento chirurgico molto complesso che deve cercare di armonizzare la piramide nasale con il viso ma con elementi anatomici modificati che potrebbero essere insufficienti per giungere al risultato desiderato. In alcuni casi infatti è necessario eseguire un trapianto di cartilagine e/o d’osso per integrare gli elementi residui della piramide nasale.

E’ più semplice la rinoplastica secondaria quando il primo intervento ha rimosso una quantità di osso / cartilagine insufficiente. In questo caso si deve ulteriormente (marginalmente) ridurre qualche porzione. Quando l’intervento primario è stato eccessivamente demolitivo, la procedura può essere estremamente complessa e i relativi risultati potrebbero non essere del tutto soddisfacenti. Infatti anche l’intervento secondario comporta rischi e in questo caso questi potrebbero essere pure maggiori.